OSPEDALE UNICO: NON DICONO QUALI REPARTI CI SARANNO E QUALI CHIUDERANNO O VERRANNO DEPOTENZIATI. PERO’ HANNO GIA’ DECISO CHI GESTIRA’ I SOLDI DEL BAR

OCA 2Continua il progressivo depotenziamento degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio, con la prevista chiusura della pediatria a Gallarate. Chiusura estiva, senza certezza della sua riapertura a settembre, che sta provocando diverse contrarietà anche fra i lavoratori dell’ospedale, i pediatri di base, le associazioni di volontariato.

Resta invece in silenzio l’amministrazione di Gallarate e il sindaco, che certo ha in questi giorni preoccupazioni importanti e che però resta responsabile della salute dei cittadini.

Mentre sul versante dell’ospedale unico, si continua a ignorare quali reparti avrà e quali invece scompariranno o verranno ridimensionati, visto la prevista riduzione di almeno 150 posti letto.

In compenso si è già proceduto ad affidare la gestione del bar alla Cooperativa presidiata da Giuseppe Filoni, uomo di Caianiello indagato nell’indagine “Mensa dei poveri” che ha portato in carcere come misura cautelare diversi esponenti politici del varesotto.

Nonostante lo spazio fosse ben gestito da decenni dal CRAL dei dipendenti dell’ospedale, a cui va la nostra solidarietà e il nostro appoggio nella richiesta di trasparenza e correttezza delle procedure pubbliche.

L’indagine in corso ha evidenziato anche possibili affari sull’ospedale unico e sulle aree verdi della SS336, come emerge dal verbale dell’interrogatorio dell’ex sindaco di Lonate Pozzolo e dalle dichiarazioni del sindaco Cassani ai PM riportate dalla stampa.

C’è una strategia: per obbligarci all’ospedale unico, chiudono un pezzettino alla volta gli ospedali esistenti, rendendoli volutamente inefficienti.

Nel contempo si lavora sugli interessi che circondano l’ospedale unico.

A spese della nostra salute e della professionalità degli operatori sanitari, che infatti scappano o non partecipano ai concorsi indetti.

E il tutto viene deciso nelle segrete stanze, che i sindaci di Gallarate e Busto Arsizio hanno lasciato irresponsabilmente chiuse. Ad aprirle un po’, non ci hanno purtroppo pensato i sindaci delle nostre città, ma le indagini in corso.

Comitato per il diritto alla salute del varesotto

Lascia un commento